Riciclarsi... nell'ambiente...

Potrebbe essere uno slogan per chi cerca lavoro…
Infatti molto è cambiato da quando il cd. “Decreto Ronchi” del 1997 (n°22) ha attuato di fatto le direttive su rifiuti e imballaggi in base alle disposizioni europee. A questo decreto ne sono seguiti poi diversi per la regolamentazione ad esempio delle procedure semplificate di recupero rifiuti non pericolosi (DM 5/2/98) e per quelli pericolosi (DM 161/02) nonché per le bonifiche (DM 471/99) e altri ancora.
L’odierno cd. “Testo Unico” 152/2006 entrato in vigore alla fine di aprile, insieme al decreto correttivo DLvo 4/08, riunisce in tutto o in parte la materia dei rifiuti lasciando nel contempo in vigore alcuni decreti già emessi tra i quali:

  • Veicoli fuori uso (DLvo 209/03)
  • Rifiuti sanitari (DPR 254/03)
  • Beni e prodotti contenenti amianto (DM 248/04)
  • RAEE rifiuti elettrici ed elettronici (DLvo 151/05)

Tornando alle osservazioni sulla “giungla normativa” (di cui al commento del secondo e terzo paragrafo della sezione sull’ACQUA) questa PARTE QUARTA del nuovo Testo Unico Ambientale è decisamente la più controversa.
In primo luogo la legislazione italiana, in evidente contrasto con quella europea esclude dalla disciplina dei rifiuti diversi materiali tra cui ad esempio le terre e rocce da scavo non contaminate.
Introducendo poi i concetti di sottoprodotti, materie prime secondarie (MPS) e MPS fin dall’origine, si vanno potenzialmente a escludere parecchie tipologie di rifiuti (anche se ogni caso va analizzato singolarmente).

Comunque le disposizioni normative riportano a pratiche quotidiane che devono essere eseguite con molta attenzione viste appunto le recenti novità e i possibili cambiamenti ancora in arrivo.
Per ultimo quello della verifica di ogni singolo rifiuto a mezzo di analisi di laboratorio che sta mettendo a rischio il sistema. Si pensi ad esempio ai magazzini edili autorizzati al ritiro del cd. "zetto" che ora non ricevono più alcun materiale dai cantieri per troppa burocrazia. L'ambiente ne risentirà con future piccole discariche abusive disseminate qual e la per l'entroterra...

Elenchiamo di seguito le principali pratiche di cui sopra:

  • Individuazione tipo di rifiuto o “non rifiuto” (sottoprodotto o MPS)
  • Analisi chimica presso laboratorio convenzionato
  • Tempi e quantità nel deposito temporaneo
  • Iscrizione Albo Gestori Ambientali
  • Formulari e registri di carico/scarico
  • Nuovo MUD (ritornano rifiuti pericolosi e non per aziende sopra 10 dipendenti)
  • “nuovi” rifiuti speciali
  • Nuova disciplina delle bonifiche

In estrema sintesi il nuovo D.Lgs. 152/06 alla PARTE QUARTA regolamenta:
TITOLO I: gestione dei rifiuti.
TITOLO II: gestione degli imballaggi.
TITOLO III: gestione di particolari categorie di rifiuti.
TITOLO IV: tariffa per la gestione dei rifiuti urbani.
TITOLO V: bonifica di siti contaminati.
TITOLO VI: sistema sanzionatorio e disposizioni transitorie finali.

Si segnala che l’Albo Gestori Ambientali presso la camera di commercio ha sostituito le Province nella presentazione delle domande per il recupero semplificato.

L’attività del nostro studio completerà le Vostre necessità con le seguenti possibili azioni:

  • Consulenza per la gestione dei rifiuti (formulari, registri di carico/scarico, MUD)
  • GESTIONE AMMINISTRATIVA PRESSO LO STUDIO (registri, MUD)
  • Consulenza in tema di bonifiche
  • Verifica della rispondenza alle normative in vigore 
  • Consulenza, verifica ed eventuale supervisione dei lavori di adeguamento se necessari
  • Preparazione disegni e pratiche per richieste e autorizzazioni varie
  • Gestione delle pratiche presso gli enti competenti fino alla loro risoluzione
  • Formazione del personale, preparazione opuscoli o informative
  • Presa in carico come consulente esterno della responsabilità sulla sicurezza (RSPP) e ambiente.

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